IL CIELO È COSA NOSTRA

testo e regia di Francesco Colombo
Debutto ottobre 2016

Con Luisa Borini, Jessica Granato, Riccardo Marotta, Pietro Pace, Daniele Paoloni

 
 

Osso, Mastrosso e Carcagnosso sono tre cavalieri spagnoli che nel XIV secolo fondano rispettivamente la Mafia, la Camorra e la ‘Ndrangheta. Qualche anno dopo aver costituito il codice della società onorata muoiono quasi contemporaneamente. Anche dopo la morte però continuano a gestire il mondo costantemente in bilico tra la pace e la guerra.
Lo spettacolo si apre con il piccolo Guglielmo La Face, figlio di un trafficante d’armi affiliato alla ‘Ndrangheta che, venuto a sapere che le armi di suo padre sono finite nelle mani dell’Isis, invoca l’intervento dei tre cavalieri per sventare un imminente attacco che i terroristi islamici hanno organizzato per colpire Roma.
In una scena ultraterrena compaiono, risvegliati dalla preghiera del giovane, i tre grotteschi cavalieri che si preparano ad affrontare la loro “faticosa” giornata tipo: riciclare soldi sporchi, truccare risultati calcistici, corrompere personaggi influenti sia in terra che in cielo e commissionare rapimenti e omicidi.
L’arrivo della lettera del giovane La Face sconvolge il loro quotidiano e i tre, sorpresi di essere completamente all’oscuro dell’attacco, decidono di intervenire. Sotto consiglio dell’ Onorevole, i tre cavalieri affidano al loro scagnozzo più fidato il compito di intimidire lo Sceicco del terrore, loro principale avversario. Proprio nel momento di massima concitazione entra in scena Marlon Brando nei panni di Don Vito Corleone, pronto a sostenere il provino per il remake in cielo del film Amarcord da loro prodotto per riciclare denaro sporco.
Quando tutto sembra andare per il verso giusto ecco che le azioni dei tre presentano il conto. Minacciare Lo Sceicco non è stata una buona idea e infatti proprio lui piomba nel loro quartier generale.
È l’inizio di una surreale guerra condotta senza esclusione di colpi, dove nemmeno La Morte è più una certezza.
È tutto come sembra? Oppure sarà la fantasia di un “regista” annoiato che si diverte a giocare con il destino del mondo?

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